Patto per lo Sviluppo, Unione e parti sociali al lavoro per aggiornarlo e intercettare i finanziamenti del Recovery Fund

Falorni e Barnini con Confindustria, Cna, Confesercenti e Cgil per presentare progetti in grado di attrarre risorse per rilanciare le economie del territorio

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EMPOLESE VALDELSA  - L’Empolese Valdelsa non vuol farsi trovare impreparato nel momento in cui ci sarà da presentare progetti per ricevere finanziamenti che possano far ripartire il tessuto economico del territorio nel periodo post Covid-19.

Il lavoro di progettualità, confronto e ricerca di sinergia fra i Comuni dell’Unione Empolese Valdelsa e le parti sociali prosegue costante.

Questa mattina a Empoli, martedì 21 luglio, riunione fra i rappresentanti dei sindaci degli undici Comuni del Circondario, Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino e presidente dell’Unione; il primo cittadino di Empoli Brenda Barnini, che ha la delega allo sviluppo economico, e le parti sociali.

Presenti le sigle che hanno promosso nei mesi scorsi il Patto per lo Sviluppo: Confindustria, Cna, Confesercenti e Cgil.

Tutti insieme hanno espresso, innanzitutto, soddisfazione per ciò che si è concretizzato negli ultimi giorni in Europa.

Le realtà amministrative locali dell’Unione e le associazioni di categoria hanno l’obiettivo di trovare un’unica unità di intenti nel tracciare le linee per una progettualità condivisa in grado di attrarre le risorse provenienti dai 209 miliardi che l’UE, attraverso il Recovery Fund, ha stanziato per far ripartire l'Italia.

E quindi entro questo mese sarà redatto e firmato dalle parti interessate un aggiornamento del Patto per lo Sviluppo dell’Empolese Valdelsa, integrato dopo i nuovi eventi e la crisi che ha colpito in particolare vari settori produttivi del territorio, a partire dalla moda e dal turismo.

Un patto che presenti nuovi obiettivi e progetti concreti da sottoporre all’esame appena il Governo sarà pronto a investire sui territori.

Si pensa dunque a intercettare i finanziamenti, ma anche a utilizzare strumenti più semplice per affidare lavori a ditte della zona per riattivare le economie locali, e allo stesso tempo difenderle da infiltrazioni malavitose.