Piscina Comunale, Brenda Barnini: «Insostenibile tenere aperto l’impianto nei mesi invernali, sia per Acquatempra sia per le società sportive»

Il sindaco spiega il perché la piscina è rimasta chiusa da ottobre fino al prossimo 26 giugno

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Durante la seduta del Consiglio Comunale di Empoli il sindaco Brenda Barnini ha spiegato le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale a tenere chiusa la piscina comunale nel periodo da ottobre 2020 a oggi, riaprirà infatti il prossimo 26 giugno.

Il sindaco ha portato in aula i conti del gestore AcquaTempra e i numeri dei contributi comunali e delle società sportive che usufruiscono dell’impianto natatorio.

 

«La piscina esterna riaprirà il 26 giugno con 12 giorni di ritardo rispetto allo scorso anno. Le restrizioni Covid per ora non consentono di tornare al numero di ingressi delle estati precedenti ma spero comunque che molti cittadini decidano di tornare a nuotare. La piscina interna – ha scritto sul profilo fb personale il sindaco – ripartirà da settembre e servirà un grandissimo sforzo economico perché la gestione del nostro impianto natatorio si basa storicamente su un 80% di ricavi provenienti da ingressi della popolazione per corsi e nuoto libero, il 17% è coperto con soldi del bilancio del Comune (quindi pagato con le tasse dei cittadini) e il 3% (39mila euro all'anno) da quote pagate dalle associazioni sportive agonistiche. Tenere aperta la piscina interna nei mesi scorsi, per i soli atleti e non per la popolazione, sarebbe stato possibile solo a condizione che le società sportive si facessero carico dei costi di gestione dell'impianto ma evidentemente non era per loro possibile così come per l'amministrazione non era sostenibile coprire tutti i costi senza quell'80% di ricavi (ingressi della popolazione) che normalmente tiene in equilibrio il bilancio. Nel 2020 l'amministrazione comunale ha destinato alla piscina 418.000 euro a fronte di un costo preventivato prima del Covid di 225mila. Dallo Stato sono arrivati solo 7.700 euro e dalla Regione solo 6.500 euro. Se nel 2021 Governo e Regione supporteranno di più e meglio lo sforzo economico che i Comuni fanno per lo sport sarà davvero una bella notizia».

 

«Per parlare di piscina occorre fare un semplice confronto fra i numeri di un normale anno senza Covid e di un anno funestato dalla pandemia – ha detto Brenda Barnini –. La piscina, a cose normali, ha un bilancio che si aggira sui 2.000.000 di euro circa all’anno. Il previsionale di costi per il 2021, anno considerato Covid, sarebbe stato di 1 milione e 270.000 euro. Normalmente di quello che è il costo annuale di gestione dell'impianto natatorio per circa l’80% viene coperto da ricavi che provengono dai corsi di nuoto e dall’uso della popolazione, altri 250.000 euro circa vengono coperti con il bilancio del Comune, le associazioni sportive pagano tutte insieme in un anno normale circa 39.000 euro che corrisponde al 3% di quello che è il costo totale. Ecco perché – ha detto in aula – è stata presa la decisione, dolorosa, impegnativa e penalizzante, di tenerla chiusa non solo per le associazioni ma per tutta la cittadinanza.

Faccio presente che una ipotetica gestione temporanea da parte delle associazioni sportive, da ottobre a oggi, sarebbe costata alle società, solo per allenamenti di atleti considerati ‘nazionali’ almeno 40.000 euro circa al mese. Spesa che per prime le associazioni sanno di non poter sostenere, altrimenti il problema sarebbe già stato risolto.
Aggiungo che abbiamo già messo a bilancio una spesa di ulteriori 118.000 euro per ripianare comunque le mancanza di un’annata e la normale gestione. Puntiamo a una normale riapertura a fine estate della vasca interna e di tornare alla vera normalità grazie a una situazione pandemica normalizzata».