‘Povertà estrema – Housing first’ e ‘Stazioni di posta’, due progetti di grande innovazione sociale

Comune e Società della Salute insieme per intercettare i fondi del PNRR e ampliare così i servizi a favore delle persone senza fissa dimora

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EMPOLI – Due progetti sociali di ampio respiro, che si rivolgono alle persone in condizioni di estrema povertà o senza una dimora, con l’obiettivo di aiutarle nella ricerca di una propria autonomia di vita, dando loro un'abitazione - Housing first -, ma anche migliorando i servizi di accoglienza previsti in loro favore - Stazioni di posta -.

La città di Empoli da molti anni è impegnata, insieme alle associazioni di volontariato, nei servizi a favore delle persone che si trovano in povertà estrema, offrendo con il centro Emmaus, gestito dalla Misericordia di Empoli, grazie anche ad un finanziamento dell'Unione dei Comuni e della Sds, un servizio di accoglienza per la notte e di prima colazione, nei locali di via Puccini. Oltre a questo, nei locali di via XI Febbraio, sono collocati anche una mensa popolare, servizi igienici e di distribuzione di vestiario. Un'attività, quella delle associazioni di volontariato, che con il tempo si è sempre di più integrata con il servizio sociale.

Con gli anni la comunità empolese è evoluta, scegliendo di adeguare i propri servizi ai nuovi bisogni. Nel dicembre 2016 è nato così il primo centro di emergenza freddo, che offre per i mesi invernali ulteriori posti di accoglienza notturna per le persone senza fissa dimora, il primo anno nei locali della Caritas e dal 2017 nella struttura di Casenuove, di proprietà del Comune di Empoli e per il quale questi sostiene i costi delle utenze e della manutenzione. Struttura che, insieme alla Casa Albergo, dal 2021 è rimasta aperta h24 per offrire un riparo dal freddo durante l'intero arco della giornata, ma anche a causa del riacutizzarsi dell'emergenza Covid.

Oggi, grazie al PNRR, potrebbero aprirsi nuovi scenari. La Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, secondo quanto previsto nella missione 5 del PNRR, ha infatti presentato due progetti, uno per la ristrutturazione e la gestione di appartamenti da dedicare alle persone senza fissa dimora, che prende il nome di 'Housing first’ (letteralmente "prima la casa") e l'altro per la realizzazione di "Stazione di Posta", ovvero punti unitari di accoglienza, accesso, presa in carico e fornitura di servizi per le persone che si trovano o rischiano di trovarsi in condizioni di grave deprivazione.

La città di Empoli ha da subito provato a cogliere questa opportunità e così la giunta empolese ha messo a disposizione per il primo progetto ('Housing first’) l’immobile collocato in zona Martignana, via Val d’Orme Nuova, tra via delle Coltelline e via della Chiesa di Martignana, la ex scuola, perché sia ristrutturata e riqualificata per essere adibita a 4 appartamenti per le persone senza tetto.  La stima del costo dei lavori è di 450.000,00 euro e sarebbe interamente finanziata dal PNRR.

Non si è, inoltre, fatto attendere il contributo delle associazioni di volontariato, in particolare della Misericordia di Empoli che ha offerto, per il progetto della SDS "Stazioni di Posta", la struttura dell'ex convento dei Cappuccini, al fine di dare vita ad un centro dove concentrare e ampliare tutti i servizi oggi previsti per le persone senza fissa dimora. In caso di accoglimento del progetto, la Sds parteciperebbe alla ristrutturazione dell'immobile con i fondi del PNRR per un totale di 500.000,00 euro.

Otre ad Empoli, il progetto della Sds prevede ulteriori strutture di 'Housing first’ e "Stazioni di posta" anche in altri comuni dell'Empolese Valdarno Valdelsa.

I progetti sono all'esame di commissioni istituite dal Ministero del Welfare. Il finanziamento è già accordato. Si tratta di sapere se vi saranno richieste di modifica o rimodulazione per meglio aderire agli obiettivi PNRR.

Come sottolinea l’assessora alle politiche sociali del Comune di Empoli, non dobbiamo dimenticare ciò che ci ha insegnato la pandemia ovvero che siamo tutti profondamente legati e che nessuno si salva da solo. Rispondere ai bisogni delle persone più fragili aiuta quindi anche a rispondere ai nostri bisogni, alle necessità di una comunità che cambia e che, per resistere ai nuovi e diversi fenomeni che ogni giorno si presentano, ha bisogno sempre di più di rafforzare la propria solidarietà di vicinato, di tendere una mano a chi vive intorno a noi. Prosegue l’assessora, ringraziando assessore, assessori, sindache, sindaci, tutte e tutti i dipendenti dei Comuni, il terzo settore e soprattutto i dipendenti della Sds, per aver lavorato questa estate ai progetti presentati, perché, come ha tenuto a precisare, è stato un bel lavoro di squadra.