Premio Pozzale, podio tutto al femminile: vincono Bonvicini, Candiani e Lomellini

Individuati i tre titoli vincitori della 69esima edizione. Ora, la parola passa alla giuria popolare per la menzione ‘Selezione dei lettori’

.

EMPOLI – Caterina BonviciniChandra Candiani e Valentine Lomellini. Ecco i nomi delle tre vincitrici dell’edizione numero 69 del Premio letterario Pozzale Luigi Russo. Il più importante riconoscimento culturale del Comune di Empoli, quest’anno, per la prima volta nella sua storia, ha un podio tutto al femminile. La giuria del premio, composta da Roberto Barzanti, Matteo Bensi, Giuliano Campioni, Laura Desideri, Giuseppe Faso, Alfonso Maurizio Iacono, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi e Virginia Tonfoni, si è riunita il 29 giugno 2022 per individuare i tre libri vincitori della 69a edizione tra i venti titoli in concorso segnalati, come da regolamento, dai giurati e dai membri del comitato organizzatore.
 
I LIBRI VINCITORI – Dopo un confronto attento tra gli undici giurati, vincono la 69a edizione del Premio Pozzale, uno dei riconoscimenti più longevi nel panorama italiano, Caterina Bonvicini con “Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie” (Einaudi, 2022), Chandra Candiani con “Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano” (Einaudi, 2021) e Valentine Lomellini “Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986” (Editori Laterza, 2022). Le autrici saranno presenti alla cerimonia di assegnazione del premio che si terrà a Empoli sabato 3 dicembre 2022.
 
LA GIURIA POPOLARE - Conclusi i lavori della giuria, la parola passa adesso alle lettrici e ai lettori: a loro spetta il compito di assegnare la menzione speciale ‘Selezione dei lettori’ che sarà consegnata all'autrice vincitrice, in occasione della cerimonia di premiazione. I cittadini che vogliono votare il proprio libro preferito fra i tre vincitori indicati dalla giuria possono indicare la loro preferenza sul sito web del Premio Pozzale, www.premiopozzale.it. Si può partecipare alla giuria popolare fino al 10 novembre 2022, anche inserendo una propria recensione.
 
LE LIBRERIE CITTADINE – Continua la collaborazione fra le tre librerie cittadine e il Premio Pozzale: dopo aver dedicato ampio spazio in negozio e online alla promozione dei venti titoli in concorso, in questa seconda fase le librerie NessunDove, Rinascita e La San Paolo Libri & Persone promuovono e sostengono la lettura dei tre libri vincitori e la partecipazione alla giuria popolare con un’iniziativa coordinata. Nel dettaglio, le tre librerie propongono uno sconto immediato sull’acquisto dei libri vincitori del premio e offrono un gadget omaggio ai partecipanti alla giuria popolare. Chi voterà il proprio libro preferito tramite il sito del premio riceverà infatti per mail un coupon da presentare nelle librerie, che darà diritto a ricevere l’omaggio. Sarà possibile votare anche direttamente nelle librerie cittadine o presso la biblioteca comunale.
 
Libreria NessunDove, Piazza Farinata degli Uberti 18
Libreria Rinascita, Via Ridolfi 53 e Centro*Empoli, Via R. Sanzio 199
Libreria La San Paolo libri & persone, Via del Giglio 53
Biblioteca comunale Renato Fucini, Via dei Neri 15.
 
I PROSSIMI APPUNTAMENTI – A partire da settembre, insieme alla biblioteca comunale Renato Fucini e con la collaborazione delle librerie cittadine, il comitato organizzatore promuoverà iniziative, incontri con l’autore e attività, con il supporto anche dei circoli di lettura e delle scuole superiori, per far conoscere più da vicino i tre libri vincitori, ma anche altre tra le venti opere selezionate in questa edizione del premio.

I TRE LIBRI VINCITORI
 
Caterina Bonvicini, Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie, Einaudi, 2022
In questi anni, le navi delle Ong che soccorrono i migranti sono state al centro di polemiche e narrazioni ostili. Ma pochi conoscono quello che succede davvero a bordo. Caterina Bonvicini e il fotoreporter Valerio Nicolosi sulle navi umanitarie ci sono saliti, navigando per settimane e settimane, gomito a gomito con l’equipaggio. Sono stati ore a scrutare l’orizzonte, con l’ansia che conosce solo chi ha paura di scambiare un’onda per un gommone. Sono scesi a pelo d’acqua sul rhib e hanno partecipato ai salvataggi. Hanno sentito quanto valgono il sorriso di un bambino e l’abbraccio di una donna quando si rendono conto di essere finalmente in salvo. E in queste pagine ci raccontano, con parole e immagini, le storie di chi ha deciso di inventarsi un’altra Storia, diversa da quella che ci vuole tutti cinici e indifferenti. Soccorritrici e soccorritori, spesso giovanissimi, che hanno scelto di trovare la propria ragione di vita in un mare sterminato.
Con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi.
 
Chandra Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, Einaudi, 2021
Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano
 
Questo è un libro disordinato. E l’autrice ha scelto di lasciarlo così. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere così come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo».
Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale.
 
Valentine Lomellini, Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986, Editori Laterza, 2022
Dalla "prigione del popolo" dove era stato rinchiuso dalle Brigate rosse nel 1978, Aldo Moro chiedeva di trattare per la sua liberazione, svelando che questa era una prassi abituale per i terroristi palestinesi arrestati in Italia. Da allora, per «lodo Moro» si intende l'accordo che consentiva ai palestinesi di utilizzare il territorio italiano come base per armi e guerriglieri in cambio della garanzia di preservare la penisola dagli attentati. Il «lodo» non fu certo solo riferibile alla figura di Moro: esso coinvolse i principali esponenti della DC e del PSI (da Rumor a Taviani, da Andreotti a Craxi), alcuni magistrati e persino la Presidenza della Repubblica. Ma il «lodo» quale sicurezza garantiva? Quella legata all'incolumità dei cittadini dagli attentati o quella dello Stato, assicurando approvvigionamenti energetici in tempo di shock petrolifero e stabilità sul fronte sud del Mediterraneo? La classe dirigente italiana si trovò a fare i conti con questo dilemma in una delle fasi più difficili della storia repubblicana.
Lungi dall'essere una vicenda riservata ai servizi segreti, il «lodo» fu una politica dello Stato italiano. Ed è con questo fatto storico che il nostro Paese deve fare i conti.
 
LA STORIA DEL PREMIO - Il Premio nasce nel 1948 per volontà della sezione del Partito Comunista della frazione di Pozzale, nell'ambito della festa della stampa comunista. Trova le radici nei valori della Resistenza auspicando l'incontro tra intellettuali e lavoratori, un simbolo della volontà di ripartire socialmente e culturalmente dopo i dolori e la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Il premio ha un suo comitato organizzatore e una giuria che fin dagli inizi ha visto come componenti intellettuali di grande livello, da Romano Bilenchi e Sibilla Aleramo a Cesare Luporini, da Silvio Guarnieri a Cesare Garboli. Luigi Russo ne ha fatto parte dal 1952. Dopo la sua morte, avvenuta nel ’61, per l'affetto e la partecipazione che il critico aveva dimostrato verso questa istituzione e la sua gente, il Premio viene a lui intitolato: Pozzale-Luigi Russo.