Rinnovato l'accordo territoriale per il canone concordato, era fermo da 11 anni

 

EMPOLI – Dopo 11 anni la città di Empoli rinnova l’Accordo Territoriale sulle Locazioni Abitative. Nella Sala della Giunta del palazzo comunale, alla presenza del sindaco Brenda Barnini, dell’assessore alle politiche sociali e alla casa Lucia Mostardini, dell’assessore al bilancio Andrea Taddei, i rappresentanti delle più importanti associazioni sindacali degli inquilini e delle principali organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia hanno sottoscritto il nuovo accordo che sostituisce integralmente il testo finora vigente, datato 2004.

Per le associazioni degli inquilini presenti Angela Salaris del Conia, Fabio Faraguna di Sicet Cisl, Franco Belli per il Sunia, Rodolfo Zanieri dell’Uniat Uil; mentre per le associazioni dei proprietari partecipa IldebrandoZanobini dell’Appc, Marco Serni dell’Asppi, Gabriele Lenzi di Confappi, Paolo Morini di Uppi e Roberto Balzarin di Confedilizia.

«È un giorno importante – ha affermato l’assessore Lucia Mostardini – e ringrazio le parti per aver condiviso con il Comune di Empoli l’obiettivo di rinnovare il patto territoriale e di dare nuovo slancio alla locazione a canone concordato. Il risultato raggiunto oggi è il punto d’arrivo di un lungo percorso iniziato all’inizio del 2015, quando ho personalmente convocato il primo tavolo per la revisione dell’accordo territoriale. Ma è soprattutto un punto di partenza, una leva con cui speriamo di dare risposta ad alcune forme di disagio abitativo espresse dalla nostra città. Da un lato, ad esempio, quello delle famiglie che non riescono più sostenere i canoni del mercato privato ma non hanno i requisiti per l’Erp. Dall’altro, quello dei proprietari dei moltissimi appartamenti ancora sfitti». 

 

Il risparmio per gli inquilini, dovuto ad un canone calmierato calcolato sulla base degli indicatori contenuti nel patto, è reso possibile grazie al vantaggio che anche il proprietario dell’immobile potrà trarre stipulando questi tipi di contratto: grazie alle norme approvate con il recente “Piano Casa” governativo sarà infatti possibile una rilevante agevolazione fiscale, la cosiddetta “cedolare secca”, che per i Contratti Concordati è del 10% (rispetto al 21% dei Contratti “liberi”). In aggiunta l’amministrazione comunale alleggerisce l’Imposta Municipale Unica sugli immobili locati con questo tipo di contratto. Ulteriore vantaggio la durata minima di 3 anni più altri due di rinnovo automatico (3+2) invece di quattro più quattro come le locazioni ordinarie.

 

«Il Comune di Empoli – spiega l’assessore al bilancio Andrea Taddei – ha confermato la sua politica di incentivo riguardante i contratti a canone concordato, deliberando un'aliquota IMU pari allo 0,76%, valore più basso dello 0,99% che riguarda in generale le abitazioni diverse da quella principale, siano esse utilizzate dal proprietario, non utilizzate o concesse in locazione. In aggiunta a questa disposizione, non è stata istituita la TASI sugli altri immobili, andando così a evitare un'ulteriore imposizione sui proprietari che concedono in locazione delle abitazioni e, parallelamente, anche sugli inquilini i quali, secondo la normativa nazionale, dovrebbero contribuire al pagamento della TASI per una percentuale variabile tra il 10% e il 30%. In un momento come questo, particolarmente difficile per la finanza comunale, soprattutto dal lato delle entrate con le continue diminuzioni operate a valere sul fondo di solidarietà comunale, la volontà di confermare questo tipo di agevolazioni è la conferma di come sia forte la volontà dell’amministrazione nel sostenere le locazioni a canone concordato».

«Siamo consapevoli – ha proseguito il sindaco Brenda Barnini – che l’Accordo territoriale è un difficile punto di equilibrio tra interessi contrapposti e la sua efficacia dipende proprio dalla capacità di rispondere alle convenienze di entrambe le parti. Un argomento che si rincorreva da tanti anni. Oggi ha trovato un punto di sintesi, una risposta a un problema. Una delle risposte. La firma di questo accordo non è una garanzia, ma da oggi in avanti resta una libera scelta dei proprietari di aderire o meno a questa formula. L’impegno dell’amministrazione comunale è ovviamente doppio. Abbiamo voluto fare il passo in più intervenendo su Imu e Tasi. L’impegno dell’Amministrazione comunale non si ferma al lavoro per il rinnovo del patto e alla sottoscrizione dello stesso, ma continuerà con un’azione di diffusione e di promozione di questa tipologia di contratto. Riteniamo, infatti, che molti dei casi di emergenza abitativa in carico ai servizi sociali potrebbero essere definitivamente risolti grazie all’opportunità di un canone calmierato e, quindi, che questo strumento possa concorrere nel diminuire l’entità degli sfratti per morosità incolpevole. Per questo lavoriamo tutti insieme affinché questa opportunità venga conosciuta, comunicata. Sarà importante anche il ruolo delle Agenzie Immobiliari».

 

ZONIZZAZIONE

Per la zonizzazione del territorio sono state prese a riferimento le zone OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare) dell’Agenzia delle Entrate.

La Zona centrale B1; Cortenuova/Pontorme D3, Avane/Santa Maria a Ripa D4, Ponzano/Corniola/Casenuove D5, Terrafino/Ponte a Elsa E2, Zona Rurale R1.

Per ogni area l’Accordo territoriale prevede un valore minimo ed un valore massimo del canone a secondo della tipologia di alloggio, (A, B e C) come da caratteristiche tecniche indicate nello stesso accordo.  

 

QUALI VANTAGGI FISCALI PER I PROPRIETARI

 

1) IMPONIBILE IRPEF e CEDOLARE SECCA

Per quanto concerne i vantaggi fiscali relativi al reddito percepito dal locatore cioè il canone annuo, si evidenziano due situazioni: reddito dichiarato ai fini IRPEF e reddito dichiarato ai fini della cedolare secca. Per i contratti di locazione a canone concordato, riguardanti immobili che si trovano in uno dei Comuni “ad elevata tensione abitativa” come Empoli, è prevista una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro. In sostanza, il corrispettivo annuo da considerare per il calcolo dell’imposta va assunto per il 70% (Fonte sito Agenzia delle Entrate 2015).

Se quindi il reddito percepito dal locatore viene riportato in dichiarazione dei redditi, grazie al fatto che il contratto è stato stipulato in regime convenzionale (agevolato) il locatore gode di uno sconto sulla base imponibile pari al 30%, che pertanto abbatte sensibilmente l’IRPEF da versare.

Ad esempio: se percepisco un canone annuo di locazione “agevolata” di 5.000 euro annui. Calcolo il 30%, cioè 5.000 x 30% = 1.500 euro (il valore dello sconto). Ai 5.000 tolgo i 1.500 di sconto, per cui la base imponibile su cui calcolo l’IRPEF è di 3.500 euro.

Se il locatore, invece, decide di aderire alla cedolare secca, il reddito percepito viene tassato direttamente con una percentuale al 10%. Ad esempio, se percepisco un canone annuo di locazione “agevolata” di 5.000 euro, questo subisce un’imposta annuale pari a 5.000 x 10% = 500 euro.

 

2) AGEVOLAZIONI FISCALI IMU TASI

L’amministrazione comunale favorisce le tipologie contrattuali di cui all’art. 2 comma 3 della L. 431/98 mediante la determinazione di una politica fiscale IMU agevolata per consentire la più elevata diffusione ed utilizzazione delle tipologie contrattuali del nuovo accordo.

Ancora un esempio: per un alloggio tipologia A (massimo) di 80 mq., in località Ponzano, il canone annuo concordato è pari ad € 6.144; cedolare secca per € 614,40; Imu per € 712,00 per un totale IMU/Ici pari ad € 1.326,40, per un utile del proprietario di € 4.817,60.

Nel caso di locazione a libero mercato, per lo stesso alloggio la proprietà ha un’entrata pari ad € 6.720 – € 2.339,20 (cedolare pari al 21% e IMU con aliquota piena) =  € 4.380,80.

 


3) IMPOSTA DI REGISTRAZIONE

L'imposta di registrazione (che proprietario e inquilino devono di norma pagare metà per uno) non è dovuta nel caso di locazione a canone concordato con adesione alla cedolare secca.

 

 

4) MAGGIORE GARANZIA DI SOLVIBILITA’ e di DURATA REALE DEL CONTRATTO (STABILITA’)

Il rischio dell’insorgenza della morosità si riduce proprio perché il canone è più contenuto e quindi più sostenibile. In definitiva, la sostenibilità del canone dà garanzia al proprietario per stabilità del rapporto di locazione con l’inquilino. Inoltre la durata del contratto (3+2 invece che 4+4) rappresenta un ulteriore vantaggio.