Santo Stefano 1943, quelle bombe all’ora di pranzo. Commemorate le 123 vittime

Il presidente del Consiglio Comunale Alessio Mantellassi, insieme a membri del Consiglio Comunale, della Giunta, a forze dell’ordine e associazioni, ricorda in viale IV Novembre i morti del bombardamento

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EMPOLI – Più volte è stato scritto, purtroppo. Fu l’Apocalisse. 210 bombe sganciate, almeno 170 ordigni caddero fuori bersaglio. In un attimo 109 persone morirono, anche intere famiglie. Nei giorni successivi le vittime salirono a 123. Una strage indimenticabile per Empoli. Era domenica 26 dicembre 1943, Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Trentasei aerei americani, partiti dalla base di Decimomannu in Sardegna, arrivarono su Empoli per colpire la stazione e la ferrovia. In particolare per il quartiere di Cascine fu l’inferno. È la prima grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale per Empoli. 

RICORDO – Il Comune di Empoli, alla presenza del presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mantellassi, delegato alla cultura della memoria, ha commemorato questa mattinadomenica 26 dicembre 2021, le vittime del bombardamento che colpì Empoli in questo stesso giorno, nel 1943, proprio all’ora di pranzo. Alle 13.

Dopo la messa nella Collegiata di Sant’Andrea, officiata dal proposto Don Guido Engels in suffragio dei caduti, arrivati di fronte al monumento di Viale IV Novembre, a due passi dalla stazione, è stata deposta una corona, ai piedi dell’opera del maestro e partigiano Gino Terreni. 

Presenti rappresentanti istituzionali, il senatore Dario Parrini, membri del Consiglio Comunale e della Giunta; tutte le forze dell’ordine, Anpi, Aned, Associazione Carabinieri, Don Guido Engels, cittadini che si sono fermati in viale IV Novembre.

Tutti indossando mascherine e mantenendo sufficiente distanza. 

GLI INTERVENTI – «Ogni Empolese il 26 dicembre, con il corpo con il cuore, è alle Cascine. Non abbiamo alcuna intenzione di dimenticare i nostri concittadini che persero la vita sotto il peso di quelle bombe. Quel 26 dicembre era domenica e alle ore 13 quelle famiglie erano sedute alle proprie tavole nella loro intimità e serenità. La loro vita privata fu interrotta da l'illusione della guerra nelle loro case. Ricordiamo oggi che la guerra provoca soltanto distruzione, morte, dolore e non tiene minimamente di conto dell'importanza della vita e della dignità e dei diritti della persona. Per questo oggi abbiamo ascoltato l'Inno alla Gioia, inno dell'Unione Europea che ci richiama alla pace e alla cooperazione per le nazioni. Perché dobbiamo essere costruttori di pace. Ringrazio Mario Pelagotti per la lettura di un testo di Carlo Rovini che testimoniava cosa avvenne quel giorno. È stata l'occasione anche per ricordare un grande empolese quale Carlo Rovini», ha detto Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli.

A seguire una lettura a cura di Mario Pelagotti, medico ortopedico empolese, sul bombardamento delle Cascine dello scrittore, poeta, pubblicista e prosatore italiano, Carlo Rovini.