Una ricerca storica sulla partenza dei ‘Volontari’ il 13 febbraio 1945: affidato l’incarico a Carmelo Albanese

Docente di scuola superiore a Empoli, penna autorevole di molte pubblicazioni e ricerche storiche sulla Resistenza e Memoria

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EMPOLI - “I volontari della libertà empolesi che partirono dalla Città nel febbraio 1945”, questo è il titolo della ricerca storica per la quale il Comune di Empoli ha affidato come incarico una consulenza scientifica specialistica. Dopo aver avviato una procedura finalizzata allo sviluppo e redazione della ricerca e dopo una selezione pubblica a cui hanno partecipato sette aspiranti, questa mattina, sabato 12 febbraio 2022, nella sala Carmignani, al primo piano del Palazzo Municipale, in Via Giuseppe del Papa, 41, la presentazione ufficiale della persona vincitrice del bando, a cui Il Comune ha affidato l’incarico di redigere la ricerca storico scientifica: Carmelo Albanese, docente di scuola superiore di Empoli e penna autorevole di molte pubblicazioni e ricerche storiche sulla Resistenza e Memoria, fascismo, public history, dibattiti e tanto altro.

Sono presenti: Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria; Carlo Ghilli, direttore della Biblioteca comunale ‘Renato Fucini’; Roberto Franchini, presidente Anpi Empoli e Carmelo Albanese, il ricercatore.

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GLI INTERVENTI

Alessio Mantellassi, afferma: «il Comune di Empoli investe sulla ricerca umanistica e noi abbiamo voluto dare un segnale in questo senso. Un bando come opportunità a tutti di poter partecipare. L’obiettivo della ricerca è ricostruire le storie e le biografie dei 530 giovani volontari che partirono da Piazza dal Popolo, il 13 febbraio 1945, per andare a liberare la parte del centro nord Italia, non ancora liberato come Empoli. Fu un atto di generosità del nostro territorio. Poiché tante persone testimoni di quanto accadde non ci sono più, dotarsi di uno strumento scientificamente valido per capire chi erano è necessario per continuare a raccontare quella storia che fa parte della nostra identità. Conoscerla significa conoscere bene noi stessi».

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Carmelo Albanese, spiega: «quell’esperienza è estremamene significativa che parla di una unità di forze volontarie che si unisono. È una vicenda che è stata per molto tempo taciuta e poco conosciuta per tanti ragioni. Da qui partono 530 giovani tra i 18 e i 22 anni dei quali sto iniziando adesso a conoscere le loro biografie e sarà un importante approfondimento per Empoli e la sua comunità».

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Roberto Franchini, commenta: «come Anpi assistiamo e condividiamo l’attenzione dell’amministrazione comunale sul tema della partenza dei volontari da Empoli. È un tempo della nostra città, il nostro primo progetto del servizio civile è sui volontari e anche quello di Investire in democrazia è sui volontari che facciamo conoscere con tante attività ai nostri giovani. Da questa ricerca ci aspettiamo numeri e nomi più certi ma soprattutto tante storie da condividere che ci daranno un quadro ancora più bello di Empoli antifascista».

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Carlo Ghilli ha illustrato gli aspetti tecnici del bando e della ricerca.

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A Empoli quei giovani volontari sono ricordati con una lapide collocata trentacinque anni dopo la partenza sulla facciata di quella che era stata la casa del fascio e oggi ospita uffici comunali, nella piazza da dove partirono. Piazza del Popolo, era, prima del 1927 il luogo dove sorgevano le case del ghetto ebraico. In seguito all'abbattimento degli edifici venne realizzata piazza del Littorio, divenuta poi della Repubblica (sociale) e infine Piazza del Popolo.

COSA ACCADDE QUEL 13 FEBBRAIO 1945 - Da piazza del Popolo partirono 530 giovani del Corpo volontari per la Libertà. L'obiettivo era raggiungere le formazioni alleate impegnate sul fronte, sull’Appennino fra Emilia Romagna e Toscana. La linea dell’Arno era stata superata dagli alleati nei primi giorni di settembre del 1944 e la città di Empoli era stata liberata il 2 settembre 1944, ma in molti non avevano dimenticato né i terribili bombardamenti degli americani né la ferocia dell’invasore nazista. 

La partenza dei volontari empolesi s'inserisce in un quadro più generale. Molti combattenti esperti, spesso militari che avevano combattuto fino all’8 settembre del 1943 sui teatri di guerra dove erano state impegnate le truppe italiane partirono insieme a tanti giovanissimi, alcuni nemmeno diciottenni, digiuni di ogni tipo d’addestramento militare per affiancare le forze alleate nella lotta per la liberazione del nord Italia.

I volontari arrivarono a Cesano dove ricevettero un breve addestramento presso il centro d’istruzione militare. In seguito i nuovi combattenti furono inseriti nei gruppi di combattimento Cremona, Legnano, Folgore, Mantova e Piceno.

Questi gruppi furono impegnati prevalentemente in azioni di sostegno e supporto all’offensiva sulla Linea Gotica, e parteciparono all’insurrezione generale del 23 e 24 aprile del 1945.

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