Viaggio della memoria, la sindaca Barnini: "Avere cura del passato aiuta a non sprecare nemmeno un giorno del presente"

Il Comune di Empoli ha partecipato con la sindaca, il presidente del Consiglio comunale, Mantellassi, e il gonfalone civico all'iniziativa promossa dall'Aned Empolese Valdelsa

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EMPOLI - "Se fai questa esperienza, ciò che era semplicemente passato diventa un pezzo della tua memoria, della tua formazione, della tua coscienza e si sedimenta per sempre. Grazie alla sezione Aned dell’Empolese Valdelsa per l’organizzazione del pellegrinaggio e a tutti i nostri Comuni che lo supportano. Grazie agli insegnanti che hanno accompagnato i loro studenti con competenza e passione. E a studentesse e studenti, il mio grazie e l'invito ad avere cura del passato per non buttare via nemmeno un giorno del presente: già oggi è il primo giorno del vostro futuro". Parole cariche di gratitudine ed emozione, quelle della sindaca di Empoli, Brenda Barnini, di ritorno dal Viaggio della memoria, insieme al presidente del Consiglio comunale, Alessio Mantellassi e al gonfalone civico.

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La delegazione, in rappresentanza del Comune di Empoli, ha preso parte al progetto promosso dall'Aned Empolese Valdelsa, ripreso dopo lo stop imposto dall'emergenza Covid: cinque i pullman partiti il 3 maggio per fare ritorno nella serata di ieri, 8 maggio. Oltre duecento persone, fra le quali 180 studentesse e studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado dell'Empolese Valdelsa con i loro docenti, istituzioni, una delegazione dello Spi Cgil, volontari Aned, cittadine e cittadini. Insieme, hanno visitato i lager di Austria e Italia, dove la follia nazifascista ha deportato e assassinato anche tanti empolesi. Il castello di Hartheim, Mauthausen, i sottocampi di Gusen ed Ebensee e la risiera di San Sabba a Trieste, alcune delle tappe del Viaggio della memoria che, il 5 maggio, giorno della Liberazione a opera degli americani, ha raggiunto Mauthausen: lì, dove la delegazione dell'Empolese Valdelsa ha fatto ritorno anche nei giorni successivi per celebrare con tutte le delegazioni italiane la cerimonia internazionale per il 78esimo anniversario della liberazione del campo, è stato omaggiato il monumento ai deportati italiani. Momenti toccanti, punti di incontro con una storia viva, sanguinante, vissuti con profonda commozione. Commozione per chi non è più presente fra noi, testimone della storia e autore della 'nostra' odierna libertà, ma anche verso un presente e un futuro da scrivere, come sottolineato dalla sindaca Barnini nel corso del suo intervento al sottocampo di Gusen II, a Sankt Georgen an der Gusen, città gemellata con Empoli. 

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"A noi tutti e a voi, ragazze e ragazzi - ha evidenziato con forza parlando prima di tutto agli studenti - mentre il passare degli anni rende la memoria più flebile, mentre i sopravvissuti non sono più fra noi, resta una responsabilità grande: completare quel disegno di unità di chi ha fatto la Resistenza, di chi è morto lontano da casa, deportato. Unificare i popoli, le culture, i destini. Evolvere verso un governo realmente europeo. Lo dobbiamo a loro, a coloro dei quali onoriamo il ricordo, a chi ha dato la vita perché questo disegno potesse diventare realtà. Dobbiamo metterci in moto da qui, con gratitudine verso il passato ma con tanta voglia di costruire un futuro che ci veda insieme, per costruire quel progetto dal significato profondo, prima di tutto di pace e solidarietà. Questa è stata la lezione della Resistenza. Resistere personalmente, resistere culturalmente per costruire un mondo migliore. Sono sicura che questo Viaggio vi lascerà addosso tanta voglia di farlo e tanta determinazione a non farvi rubare da nessuno questo sogno". 

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