Empoli Next GenCASA DELLA MEMORIA

.Titolo: Restauro dell’Ex Casa del Fascio di Santa Maria per la realizzazione della Casa della Memoria

Finanziamento opere: investimento comunale 350mila euro; data avvio lavori (primo stralcio): 25 luglio 2016; apertura: dicembre 2019

Descrizione generaleL'edificio che ospita la Casa della Memoria, ex Casa del Fascio, nel quartiere di Santa Maria a Empoli è il risultato di un percorso di recupero e restauro avviato nel 2015 con la stretta collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, con l’obiettivo principale di recuperare un edificio storico importante per la frazione di Santa Maria, testimonianza di un’epoca relativamente recente.

L'edificio nasce, negli intenti del Podestà di Empoli, nel 1930, con il permesso per costruire un nuovo fabbricato "composto di un solo piano con n° 5 ambienti in località S. Maria lungo la via statale Firenze-Pisa". Allegato alla richiesta troviamo il progetto, che presenta caratteristiche di estrema razionalità e semplificazione linguistica, tanto è vero che l’unico elemento decorativo è rappresentato dalle cornici modanate che alludono ai fasci littori, motivo ricorrente delle case del fascio. La realizzazione trovò compimento nell’arco di due anni: l’inaugurazione avvenne il 29 ottobre 1932. Il risultato fu quello di un edificio dalle caratteristiche tipologiche estremamente semplici, in linea con le teorie di un tempo. In seguito alla caduta del fascismo, la Casa del fascio cominciò ad essere utilizzata come Casa del Popolo, finché negli anni Cinquanta si cominciò a costruire quella nuova nelle immediate adiacenze. E’ a partire dal 1955, con il progressivo abbandono del suo utilizzo, che l’amministrazione comunale procede con la sua acquisizione.

L'immobile, che verteva da decenni in notevoli condizioni critiche, è stato riqualificato a partire da luglio 2016 con il fine di operare un importante consolidamento strutturale e valorizzare gli elementi architettonici dell'epoca, oltre a un dipinto murale, contenuto al suo interno, inizialmente attribuito al Gemignani. Seppur in seguito al suo restauro l'attribuzione non sia stata confermata, resta comunque un pezzo di notevole pregio artistico.

L'intervento è stato sviluppato in diversi stralci, comportando un investimento complessivo da parte dell'amministrazione di circa 350.000 euro ed è stato inaugurato nel dicembre del 2019. Il fabbricato oggetto dell'intervento, di un piano, ha una superficie coperta di circa 190 metri quadrati e affaccia su via Livornese. Il corpo principale è costituito da un ingresso, dal quale si raggiungono i due saloni laterali principali di circa 50 mq l'uno, e il blocco dei servizi. Sul resede posteriore insistono alcuni annessi di circa 70 mq.

L’intervento ha segnato la rinascita di un luogo diventato spazio di incontro e aggregazione, aperto a tutti i cittadini e centro di servizi nel cuore del quartiere di Santa Maria, rappresentando oggi una sede per riflettere e non dimenticare il periodo della Resistenza.

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