Consumo di alimenti ultra-processati nei giovani

Negli ultimi anni si è parlato molto spesso di alimenti ultra-processati, questo perché, soprattutto a causa della pandemia, c’è stato un aumento del tasso di obesità. Una delle cause più importanti è stata l’aumento del consumo di cibi pronti.

Gli alimenti ultra-processati contengono una quantità in carboidrati drasticamente superiore rispetto agli alimenti non ultra-processati così come superiore è la quantità di zuccheri aggiunti, sodio, ferro, vitamina E ed acido folico. Di contro però, sono inferiori i livelli di fibra, proteine e tutte le altre vitamine e minerali. Anche se la trasformazione degli alimenti gioca un ruolo cruciale nel migliorare e garantire la sicurezza alimentare, diversi studi di coorte forniscono prove coerenti circa le criticità che derivano da un’elevata assunzione di alimenti ultra-processati come obesità, rischi a carico del sistema cardio-metabolico, aumentato rischio di malattie cardiovascolari, sviluppo di alcuni tipi di tumori e mortalità.

Il concetto di “trasformazione degli alimenti” nasce nel 2009 quando il prof. Carlos Monteiro ha ipotizzato che la processazione del cibo fosse una delle principali cause di sovrappeso-obesità e malattie croniche. 
Con il termine trasformazione degli alimenti si intende qualsiasi procedura che altera il cibo dal suo stato naturale, questa è una definizione piuttosto ampia, dunque, i ricercatori hanno sviluppato il sistema di classificazione NOVA, che suddivide gli alimenti in quattro gruppi: Alimenti non processati, Ingredienti culinari lavorati, Alimenti processati e Alimenti ultra-processati. La differenza principale tra gli alimenti processati e gli ultra-processati è che nel secondo gruppo vengono spesso aggiunti additivi che non sono comunemente utilizzati in cucina, in questa categoria rientrano tantissimi alimenti che vengono quotidianamente consumati dai giovani, ad esempio, bevande zuccherate; snack confezionati; gelato, cioccolato, merendine, hamburger, hot dog. 

Purtroppo, è emerso che le percentuali più alte di consumo di alimenti ultra-processati si hanno nella fascia di età dai 2 ai 18 anni e questo oltre a determinare un danno alla salute dei bambini e dei ragazzi, andrà ad incidere anche sul loro stato di salute in età adulta.
Da molti studi si è visto che un maggior consumo di alimenti ultra-processati è associato ad un amento del 25% del rischio di obesità e di mortalità, dunque, per la salute dei bambini e dei ragazzi il consumo di questi alimenti dovrebbe essere nettamente ridotto e dovrebbe essere favorita un’alimentazione sana, equilibrata e che privilegi gli alimenti non processati o minimamente processati.