Adempimenti in materia di cave

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CHI DEVE ADEMPIERE 

I comuni, in conformità a quanto stabilito dal Piano Regionale Cave (PRC), provvedono a:

a) adeguare i propri strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica al PRC;
b) rilasciare autorizzazioni, concessioni sui beni appartenenti al patrimonio indisponibile comunale;
c) esercitare le funzioni di vigilanza e controllo;
d) rilasciare la dichiarazione di ultimazione dei lavori;
e) rilasciare le autorizzazioni per le cave di prestito per opere di interesse locale;
f) effettuare la verifica di assoggettabilità e la valutazione di impatto ambientale ai sensi della L.R. 10/2010 per quanto concerne la valutazione ambientale strategica (VAS).

Nello specifico, Il Servizio Tutela Ambientale si occupa delle procedure di cui al punto f) e dell’amministrazione dei contribuiti di estrazione versati dalle due cave attive sul territorio comunale: una in località Santa Maria Oltrorme gestita da Rossi Domenico & C. sas e un’altra in località Buonriposo gestita da Sila Argille srl. In entrambi i casi si tratta di cave di argilla.

COME

La verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica e la valutazione di impatto ambientale è disposta dalla Legge Regionale 10/2010, all’art. 22. Nel caso di piani e programmi per i quali è necessario accertare preliminarmente l’assoggettabilità dei medesimi a valutazione ambientale, il richiedente, predispone un documento preliminare, contenente le informazioni e i dati necessari.

L’autorità competente, in questo caso l’Amministrazione comunale, verifica, coinvolgendo le autorità competenti, se il piano o programma presentato possa avere impatti significativi sull’ambiente oltre ad emette il provvedimento finale per l’assoggettamento o per esclusione alla VAS.

 Il contributo di estrazione dei materiali per uso industriale, per costruzioni e per opere civili viene versato dal titolare dell'autorizzazione per l'attività estrattiva in rapporto alla quantità e qualità dei materiali estratti. I contributi unitari sono stabiliti dalla Giunta regionale nel limite massimo del 10,50 per cento del valore medio di mercato della relativa categoria di materiali.

Il 90,50% dei contributi spettano al Comune per “gli interventi infrastrutturali, per opere di tutela ambientale e per altri interventi per la riqualificazione territoriale, nonché per la razionalizzazione degli adempimenti comunali relativi all'istruttoria delle domande di autorizzazione e al controllo delle attività di cava, compresa la relativa vigilanza”. Il restante 9,5% viene versato dal Comune a:

  • l’azienda USL (5%), finalizzato alla copertura delle spese per il soccorso interno all'attività estrattiva e il suo raccordo con il sistema di emergenza sanitaria;
  • la Regione (4,5%), in ragione degli adempimenti di competenza in materia di attività estrattive.

Entro il 30 giugno di ogni anno, le aziende estrattrici versano un acconto pari alla metà del volume escavato nell'anno precedente; entro il 31 dicembre dello stesso anno, viene versato il conguaglio.

PERCHÈ

Gli adempimenti sopra descritti sono previsti dalla normativa regionale: Legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 “Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla L.R. 104/1995 , L.R. 65/1997 , L.R. 78/1998 , L.R.. 10/2010 e L.R. 65/2014” e debbono essere inquadrati alla luce dell’importanza che il settore delle attività estrattive riveste dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale. In considerazione di ciò, la legge regionale invita le imprese estrattive e del settore del riciclaggio dei materiali riutilizzabili ad una condotta responsabile, incentivando il riuso delle aree di escavazione dismesse o abbandonate, oltre a promuovere l’uso dei prodotti di sostituzione, dei riciclati e la gestione ottimale delle risorse, al fine di limitare il consumo delle materie prime.